domenica 7 dicembre 2008


Milena

Passare, mutare, cambiare, transitare, nascere, trascorrere. La prospettiva di queste parole porta a vedere il punto di arrivo B, dal punto di arrivo. Ma provare a vedere il punto B da quello di partenza non è una cosa facile.
Non si vede una gara di corsa che dalla classifica di arrivo, non si vede un viaggio che dal posto in cui ci si ferma.
Mi piace l’ idea che non sia l’ arrivo la cosa più importante, ma il passaggio, il viaggio. Per comprenderlo meglio ho tentato di vederlo da un passo ancora precedente, dal punto di partenza, da A. Vedere me stesso appena nato dalla prospettiva del grembo materno, io, indeciso e ingenuo; non so se accettare l’ invito di un destino che vuole accompagnarmi in una vita che non conosco, ignota, lasciando uno spazio ormai amato e ben conosciuto per nove interi mesi. Non lo voglio sciogliere questo nodo ombelicale che strozza il mio cordone, anche se soffoca.
Questa è la mia transizione, il mio passaggio da incoscienza a coscienza di me stesso, di vita. Questo è il mio parto.

Assistenza

Tiberio Sorvillo: assistenza creativa e fotografica
Blu: appoggio concezionale

Soggetti

Blu (il destino, alone viola, il colore della transizione)
Me (me)

Immagine composta, creata, scattata ed elaborata nello studio VISUALATE PHOTOGRAPHY di Matteo Groppo e Tiberio Sorvillo, via Kravögl 18, Bolzano

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